venerdì 1 febbraio 2013

Cupete monregalesi

Io amo le tradizioni. Forse perché mi danno sicurezza, molto più probabilmente perché sono più abitudinaria del mio cane, comunque amo la ritualità di certe occasioni. Le amo talmente tanto che obbligo gli amici a crearne sempre di nuove, spero mi perdonino (e continuino a sopportarmi). E poi, il bello di una tradizione è la libertà di non rispettarla, quindi che problema c'è?
Una delle tradizioni più longeve della mia vita sono le cupete che ogni anno mia zia mi regala per il mio compleanno. Non se ne dimentica mai, neppure quando mio zio stava male mi ha fatto mancare il tradizionale pacchettino fatto con carta da regalo riciclata e un po' stropicciata (sia chiaro, adoro quei pacchetti un po' sgarruppati ma fatti con amore, tipici delle zie e delle nonne). Le cupete, dicevamo. Fanno parte della mia vita praticamente da sempre e sono tra i dolci che amo di più. Sono di origine monregalese (ossia di Mondovì, provincia di Cuneo, dove vive mia zia), ma mi è capitato di vedere dolci simili anche altrove, sicuramente dalle parti di Imperia, dove si chiamano cubaite e forse anche in Toscana. Non le ho mai preparate, mi sono sempre limitata a mangiarle e al massimo a guardarle fare, ma la ricetta è semplicissima. E il risultato davvero ottimo. 


Cupete monregalesi (versione di mia zia)

Per preparare le cupete, ci vogliono noci, nocciole, miele di acacia e ostie, il tutto in quantità varie a seconda di quante cupete di vogliono preparare. Comunque, il procedimento è super facile: si fa scaldare il miele sul fuoco e si aggiungono nocciole e noci tritate grossolanamente (mia zia lascia le nocciole praticamente intere e questo secondo me rende le cupete più gustose). Quindi si versa un po' di impasto su un'ostia (occhio a non versarne troppo per evitare che fuoriesca) e si ricopre con un'altra ostia. Si dispongono poi le ostie su un ripiano con un peso sopra per evitare che si arriccino e si lasciano raffreddare. Fatto, finito, pronto. Ci vuole solo un po' di attenzione nella fase di "farcitura" delle ostie e via, si ottengono dei dolci semplici e buonissimi. Che durano un bel pò e non contengono colesterolo (almeno spero perché sono la mia unica consolazione in questo periodo di dieta).

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