lunedì 7 settembre 2015

Un fine settimana semplice


Se qualcuno stamattina mi chiedesse cos'ho fatto nel weekend, sicuramente risponderei, senza esitazione, "Niente". Perché sì, ho 'sto stramaledetto vizio per cui, se non si prende una macchina, si fanno almeno cento chilometri, si va in un posto figo o a un concerto o a vedere un posto nuovo o a fare chissà che, insomma, se non si fa qualcosa di almeno minimamente instagrammabile, beh, allora non si è fatto niente. E invece, se riguardo a questo fine settimana che è appena passato, mi accorgo che è stato pieno di cose, piccole, semplici, ma pieno, pieno zeppo. Che poi, è meglio una cosa grande o una marea di cose piccole? Eh, dai, apriamo una bella discussione di filosofia da bar? Sono una campionessa, vi avviso. 

Comunque, il fine settimana è stato pieno di cose anche perché è cominciato presto. Venerdì mi sono presa una giornata di ferie e me ne sono andata a Genova a trovare Elena, che conosco di persona da poco più di un mese e con la quale non ho la minima esitazione a girare per i vicoli con un cerchietto con fiocchetto a testa cercando il muro giusto contro il quale fare una foto, né a provare improbabili coroncine di fiori e fasce che mi fanno irrimediabilmente assomigliare a una casalinga anni '50 nel pieno delle pulizie di primavera. Con lei tutto è naturale, semplice, immediato. Come se la conoscessi dai tempi delle elementari. (E poi volete ancora farmi credere che Internet sia una cosa negativa? Dai su.)

A me Internet ha regalato solo cose belle. Ad esempio, mi ha regalato una giornata con Elena, nella quale ho acquistato con la più totale nonchalance un paio di jeans a zampa che manco mia mamma quando aveva trent'anni (che poi, la suddetta mamma, al mio annuncio "mamma, ho comperato un paio di pantaloni a zampa", non ha risposto, come forse avrebbe dovuto, "smettila di fare la deficiente, hai quarant'anni", ma, senza fare una piega, ha dichiarato "sono di tendenza, quest'anno". Sia benedetto nei secoli dei secoli l'abbonamento a Grazia), ho mangiato benissimo in un posto pieno di fiori, sorrisi e gentilezza, ho sbavato un po', ma solo un po', davanti alla vetrina di un negozio fighissimo e ho passato un po' di tempo a chiacchierare sugli scalini di un portone, nei vicoli. E queste chiacchiere sugli scalini stanno diventando una costante, tra me e te, cara Elena. Poi sono tornata a casa e ho concluso la serata con un giro di birre al bar, tra le solite persone e le solite battute. Niente di più confortante

Sabato le previsioni davano pioggia, non s'erano fatti progetti proprio per quello, ed è nata una giornata lenta. Colazione in giardino, passeggiata lunga con il cane, due minuti nel mio negozio di fiori preferito, dove vado sempre troppo raramente, mannaggia a me, e una pigra mezz'ora, in attesa che fosse pronto il pranzo, a sfogliare Flow, una rivista così bella da convincermi a vendere un rene per fare l'abbonamento. Nel pomeriggio, in un'ora al PC, sono riuscita a progettare tutto il lavoro delle prossime settimane prima della partenza, a comperare i biglietti per il concerto di Jack Savoretti e a prenotare un favoloso AirB&B a Los Angeles per un prezzo (quasi) irrisorio. Poi gita a Finale Ligure, passeggiata in quella luce fantastica del tardo pomeriggio che come ieri proprio non me la ricordavo, tra i banchetti dei contadini e i bagnanti che correvano a prendersi l'ultimo sole della giornata. E aperitivo in piazza, ché la cosa bella di vivere nell'entroterra ligure è che ti prendi la macchina e basta fare una decina di chilometri per sentirti in vacanza. 

Domenica mattina mi sono svegliata presto, ho finito un libro amatissimo e divoratissimo, ancora sotto le lenzuola in attesa che mi venisse fame per scendere a preparare la colazione - fatta in giardino nonostante i 10 gradi. Altra passeggiata con il cane, altra mattinata lenta a godermi il sole in giardino come i gatti, sfogliando giornali e salvando su Pinterest foto di paesaggi autunnali. Al pomeriggio ci è salita un po' di malinconia, era troppo tardi per andare in montagna e l'unica cura sembrava essere un po' di sano e saporito shopping. Sono tornata a casa con un nuovo paio di scarpe da ginnastica e ben tre libri. Eh, lo so, non so resistere. Né alle une, né agli altri. Alla sera, ho finito di guardare Il treno per il Darjeeling - del quale mi rimarranno un accresciuto amore per Wes Anderson, la curiosità di andare in India, finalmente, la rinnovata consapevolezza di quanto sia figo Adrien Brody e questa canzone, che mi ha ipnotizzata - non so se sia per la canzone in sé, per il film o per lo sguardo di Jason Schwartzman quando, nel film, accende l'Ipod e fa partire la canzone. 

Insomma, no, non ho fatto niente questo fine settimana.

[Perché ho scritto questo post? Non lo so, perché alla domenica sera mi prende un po' di malinconia e mi escono post lunghissimi, perché non ho più un ufficio dove andare, il lunedì mattina, e queste sono le tipiche chiacchiere da lunedì mattina con i colleghi, oppure perché ho voglia che questo blog diventi sempre più personale, più di quanto lo sia già. Proprio quello che ti dicono di non fare, nei decaloghi su "come avere un blog di successo". Ma, in fondo, cos'è il successo? :-)]

5 commenti:

  1. nemmeno il mio sarà mai un blog di successo!!! ;)
    Vedi? Tutte le cose che hai descritto io non le conosco, non sono mai stata in Liguria (o meglio, ci sono passata per andare in Francia, ma mi sa che non vale), ma mi incuriosisce (anche per una mostra fantastica che ci sarà a Genova tra ottobre e novembre, se non sbaglio)... ho fatto un centinaio (ma anche 150) di km nel weekend, ma per spostarmi da una parte all'altra della provincia (e oltre)... serate divertenti, in cui ti liberi dei preconcetti mentali che hai... e ti metti a ballare sulle panche di uno chalet in riva al mare!!!
    Oggi rientrava la collega dalle ferie.... ho riversato su di lei tutte le cose accadute nella settimana trascorsa, proprio perchè io pure sono stata sempre da sola! (e in ufficio siamo in 2 in contemporanea, fai te!)
    Buon inizio settimana!

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    1. Che belle queste cose che mi hai raccontato! Ci mancava un caffè ed eravamo a posto! :-D

      La Liguria merita, lasciatelo dire. Sono di parte io, ma è anche tanto bella lei.

      Un abbraccio e grazie dell'affetto. E chi se ne frega del successo!
      Cinzia

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  2. Quando si fanno cose che ci fanno stare bene è una meraviglia, anche se non sono la fine del mondo. Che poi dove è scritto che si deve andare in capo al mondo per essere felici!
    L'abbonamento a Grazia da tre generazioni... presente!
    Anche io con la famiglia passerò un paio di giorni a Genova, me ne sto innamorando da quando seguo il Blog di Elena e vedo le sue belle fotografie e leggo i vostri racconti. Spero di incontrarla...
    Francesca

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    1. Elena è una persona speciale e Genova una città meravigliosa! Vedrai che bello! :-)
      Un abbraccio
      Cinzia

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    2. Infatti è stato davvero speciale!
      Francesca

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