venerdì 11 settembre 2015

Wishlist degli ospiti: Veronica

Buongiorno e buon venerdì, amici belli. Oggi torna la wishlist degli ospiti ed è una wishlist super-speciale, perché la scrive Vero di Mipiacequandopensi, una presenza adorata di questo blog. E la sua lista di desideri è bella proprio come lei. 

Buon fine settimana e buona lettura! 



Uno spende la maggior parte della propria vita a studiare, cominci da piccolo e non sai quando finirai perché nel mentre che pensi che non ce la fai piu’, che basta è ora di trovarsi un lavoro serio, scopri che imparare è tutto quello che sai fare, che è quello che ti esce meglio e quindi non riesci e non smetti e continui e dalla laurea triennale vai alla specialistica e di lì dritti al dottorato. 

Nella mia wishlist di oggi voglio mettere tutto quello che, se tornassi indietro, farei. 

Mille altri modi di imparare varie sfumature delle cose che amo, la bellezza dei colori e delle forme, l’armonia dei suoni. Mi darei all’arte, se fosse per me, se tornassi indietro, mi metterei a studiare storia dell’arte, entrerei in un’accademia e diventerei una scultrice, di quelle che si chiudono in uno studio/loft hippie a New York con la musica ai limiti dell’inquinamento acustico a fare da background ad un'intensa seduta creativa. 


Mi darei alla musica, se fosse per me, continuerei a studiare canto, riprenderei pianoforte e chitarra, ma che dico, il basso e girerei per le strade di Toronto alla ricerca di luoghi e occasioni, alla ricerca di avventure, alla ricerca di me stessa, come nei film. 

Che magari me stessa non la trovo perché so già chi sono ma la vedo difficile considerando che uno dove va, nel mentre che va è già una persona diversa da prima e allora che ti vai a cercare a fare se dopo un paio di giorni ti sei perso di nuovo. 

E scriverei tutto questo in inglese e ci metterei la musica sopra e sarebbe una canzone e la canzone non avrebbe nessun titolo o forse nessun titolo sarebbe il titolo, a Toronto. Senza titolo a Toronto, new single, buy the tune. 


Tornassi indietro, prima di cominciare l’università mi prenderei un anno di tempo e me ne andrei a imparare l’inglese a Londra lavorando in un pub che magari mentre lavoro guadagno qualcosa, che mentre guadagno imparo anche l’inglese, quello vero. L’inglese quello vero con l’accento elegante che quando dici “home” non è proprio “home” ma houm, if you know what I mean. 

Tornassi indietro lavorerei in un pub inglese, guadagnerei qualcosa mentre parlo inglese, quello vero, quello che dici houm quando vuoi dire casa, che magari mentre cerco di dire houm come fanno loro, come fanno gli inglesi, probabilmente mi innamorerei di uno di quei ragazzi lì, quelli tutti bianchicci, un po’ magrolini con gli occhiali, i capelli unti e la maglia dei Clash.

Tornassi indietro.

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